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Cima Pape, un belvedere dimenticato
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Note
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Cima Pape è il culmine dell'omonimo sottogruppo di origine vulcanica che costituisce il settore più Nord orientale delle Pale di San Martino; la vetta, salita raramente, supera quelle circostanti e offre un panorama libero indescrivibilmente bello; la combinazione di sentieri qui proposta permette di unire la salita alla cima con la visita al meraviglioso ripiano prativo di Campedel; non ci sono difficoltà particolari, eccetto l'ultimo tratto sotto la vetta, ripido e insidioso.
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Descrizione
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Da Cencenighe Agordino (774 m) si imbocca la ripida stradina asfaltata (tabella) che sale a tornanti fino ai paesi di Martin e Bogo (1194), dove si lascia l'auto in un piccolo parcheggio.
Da Bogo su buon sentiero (segnavia 759) ci si innalza verso nord-ovest per prati fino alle case in parte abbandonate di Chioit (1289 m - notevole la fontana datata 1875). Sopra le case si prosegue a sinistra su buona mulattiera nel bosco sul pendio del Col dei Boi in direzione di una gola sulla cui destra si sale a tornanti per bosco rado; si traversa poi in piano verso sinistra e riprendendo a sollevarsi si giunge a Malga Cason (1608 m - 1h - possibilità di ricovero); poco sopra la casera si abbandona il sentiero 759 che sale verso il Mandriz e si imbocca la traccia meno battuta con segnavia 760 che traversa a saliscendi verso l'impluvio della Val Grande; si risale l'altro versante con un tratto umido e accidentato fino a guadagnare una dorsale vicino alla cima del Col Del Pez (1838 m); si risale la larga cresta boscosa per ripido sentiero fino ad incontrare più in alto il sentiero 759 proveniente dal Mandriz (1968 m - 2h); seguendolo si passa sul fianco sud di Cima Pape salendo verso ovest fra macchie di vegetazione; lungo pendii erbosi disseminati di rocce si giunge un'ampia e singolare conca sotto le rocce sommitali di Cima Pape dove sogono i pochi resti di Casera Rudelefin Alto (2104 m - 2h 30).
Si sale verso la Forcella Pape incontrando in breve un circo erboso cosparso di macigni dove è facile avvistare le marmotte; si trascura una prima segnalazione su un sasso ('Cima Papa Luciani') e si prosegue sul sentiero per una cinquantina di metri fino a un bivio presso un masso (tabelle); si imbocca la buona traccia senza numero a destra che con un'ampia ansa guadagna la cresta del monte e la risale fino a una vertiginosa e panoramica insellatura sottostante la vetta; su tracce si attraversa il ripidissimo pendio (attenzione se l'erba è bagnato) dove un breve passaggio su roccia infida richiede prudenza; poi si va diagonalmente verso sinistra per entrare in un colatoio e seguirlo; piegando ancora a sinistra si arriva sulla cresta sommitale che porta in breve alla vertiginosa cima (2503 m - 3h 30); la croce si trova su un'anticima di qualche metro più bassa. Panorama indescrivibile; sotto i noi possiamo vedere il ripiano dei Fienili Campigol, che attraverseremo scendendo verso Bogo.
Dalla cima si ritorna a Casera Rudelefin e si scende fino al bivio a quota 1968 m; si imbocca a sinistra il sentiero 759 che scende inizialmente a ripidi tornanti e poi traversa fino a portarsi alla panoramica radura in localita La Busa (1891 m) dove sorgono alcune piccole casere; poco più avanti, presso un bivio (1891 m) si lascia il 759 che scende direttamente a Bogo e si prosegue sul 768 che in salita si porta allo stupendo ripiano prativo sospeso dei Fienili Campigol (1938 m - 4h 45), già visibile dalla Cima; si continua a salire per qualche metro dietro il più alto dei fienili poi, lasciato sulla destra un sentiero che scende verso Canale d'Agordo, si inizia finalmente a scendere arrivando in breve alla Casera Campedel (1818 m - 5h); si scende ora nel bosco per ripidi tornanti fino a ricongiungersi con il sentiero 759 percorso all'andata per il quale si ridiscende a Bogo (1194 m - 6h).
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