Descrizione
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Da Feltre si sale a Vignui e si imbocca la stradina piuttosto dissestata che si inoltra nella Valle di San Martino passando davanti all'omonima chiesetta fino a un piccolo parcheggio nei pressi di un ponticello (560 m), dove si deve lasciare l'auto.
Si attraversa il ponticello e si continua sulla stradina in leggera salita giungendo in breve a uno slargo della valle dove sorge una caratteristica chiesetta in legno; proseguendo si raggiunge una presa dell'acquedotto in località Sass Sbregà (650 m circa) e, dopo un'altro buon tratto, si arriva a una calchera recentemente restaurata (691 m, 0.30 ore), dove termina la stradina e il sentiero si biforca.
A sinistra prosegue il sentiero 812 dello Scalon delle Vette, che seguiremo al ritorno; si prende invece il sentiero 803 a destra, che inizia a salire con pendenza marcata nel bosco portando in breve a un ponticello; lo si attraversa e si continua a salire nel bosco per un lungo tratto un po' monotono lungo la Val Fratta fino a raggiungere un precario ricovero nei pressi di Malga Ramezza Bassa (1149 m); la malga rimane discosta dal sentiero, si può comunque raggiungere in breve seguendo alcune tracce sulla destra; si riprende a salire, sempre in forte pendenza nel bosco, fino a uscire all'improvviso nell'ampio pascolo di Casera Ramezza Alta; si transita prima nei pressi della stalla diroccata (1463 m) e dopo un tratto pianeggiante su prato si giunge alla bella e caratteristica casera (1485 m, 2.30 ore), appoggiata a un enorme masso.
Proseguendo sul sentiero 803 si attraversa il pascolo della casera, si scende brevemente a attraversare il greto di un torrente e si prosegue in leggera salita su bei prati; poco oltre la pendenza aumenta e si rientra nel bosco per toccare in breve la larga Forcella Scarnia (1598 m, 2.50 ore); il panorama sulla Val Canzoi che si stende sotto di noi non è purtroppo visibile a causa della fitta vegetazione; poco prima della forcella si imbocca a sinistra una buona mulattiera (indicazioni per Scarnion) che si innalza con regolare pendenza con qualche tornante portandosi in una zona più aperta in mezzo a fitti mughi dove finalmente il panorama si apre sulla sottostante Val Fratta; su terreno più roccioso si attraversano alcuni canali franosi e dopo alcune svolte si arriva a un bivio in località Scarnion (1805 m, 3.30 ore), dove giunge da destra il sentiero 801 proveniente dal Rifugio Boz.
Si prosegue a sinistra sui resti di una buona mulattiera militare, purtroppo molto rovinata a causa del terreno franoso, che, con una serie di svolte e molti tratti scavati sulla roccia, ci permette di superare un ripido gradone roccioso e di raggiungere la zona prativa dell'Alpe Ramezza; siamo giunti ora nella zona sommitale delle Vette Feltrine, caratterizzata dalla presenza di ampi circhi erbosi e ghiaiosi che andremo ad attraversare per dirigerci verso Passo Pietena; si prosegue con dolci saliscendi lungo l'ampia mulattiera e, dopo aver aggirato un costone, si entra in una vasta conca ghiaiosa ai piedi del Monte Ramezza; lo si attraversa lungamente in leggera salita, poi più ripidamente si sale tra erba e grossi massi per raggiungere una forcella posta tra il Monte Ramezza e un suo avancorpo meridionale (2200 m circa, 4.30 ore); si sale qualche altro metro fino a guadagnare il filo della cresta principale delle Vette da cui il panorama si apre a nord verso il Primiero e le Pale di San Martino; si prosegue per un breve tratto sul versante nord della cresta su sentiero leggermente esposto poi si raggiunge la sommità di un panoramico costone erboso dalla quale possiamo finalmente vedere la Piazza del Diavolo appeno sotto di noi; si scende ripidamente per la cresta erbosa e dopo aver attraversato una zona di grossi massi si entra nel grande spiazzo erboso della Piazza del Diavolo (2100 m circa, 5 ore).
Attraversata la Piazza si prosegue per un buon tratto in prevalente discesa su terreno più accidentato, poi si risale a doppiare un costone con mughi dopo il quale si entra nella vastissima Busa di Pietena; la mulattiera si fa più larga e in leggera salita attraversa tutta la busa per ghiaie e pendii erbosi in direzione del ben visibile Passo Pietena; si oltrepassa un poco visibile bivio con la traccia che sale alla vicina Forcella del Valon e dopo un altro buon tratto si giunge al bivio con il sentiero 816 nelle immediate vicinanze di Passo Pietena (2080 m circa, 6 ore), dove ci si ricongiunge con l'itinerario Al Rifugio Dal Piaz per lo Scalon di Pietena; da qui ci sono due possibilità:
A) E' possibile scendere direttamente in Val di San Martino attraverso il sentiero 816 e lo Scalon di Pietena in circa 2.30 ore; per i dettagli fare riferimento all'itinerario citato.
B) Se si ha ancora tempo e fiato è consigliabile valicare il vicino Passo Pietena, scendere nella Busa delle Vette e arrivare al Rifugio dal Piaz, dove Anna ci accoglie sempre con un sorriso, una birra fresca e una fetta delle sue meravigliose torte; si scende poi in Valle di San Martino per lo Scalon delle Vette.
Per la possibilità B si prosegue sul sentiero 801 per arrivare in pochi minuti al Passo Pietena (2094 m) dove ci si affaccia alla testata dell'amplissima Busa delle Vette; dal passo si scende a tornanti per buona mulattiera nella Busa attraversandone la testata e raggiungendo la stradina che porta alla Malga Vette Grandi (1940 m); lungo la stradina si risale leggermente al Passo delle Vette Grandi (1994 m) e al vicino Rifugio Dal Piaz (1993 m, 7 ore).
Dal rifugio si torna al Passo delle Vette Grandi dove si imbocca a destra il sentiero 815 (indicazioni per Valle di Lamen e di San Martino) che attraversa in discesa il versante settentrionale del Col Cesta; il sentiero in breve, dopo qualche saliscendi, porta alla panoramica insellatura del Forzelon (1894 m, 7.20 ore) alla testata della ripidissima Valle di Lamen; si lascia il sentiero 815 e si imbocca a sinistra l'812 (indicazioni per Valle di San Martino) che scende ripidamente in direzione nord fino ad un altro bivio; si prosegue sempre lungo l'812 che si avvicina al ciglio superiore del ripidissimo Scalon delle Vette e comincia a discenderlo a stretti tornanti; il sentiero comunque è sempre molto agevole e la pendenza è in parte attenuata dai mughi; si passa un aereo tratto a tornanti scavato nelle roccia (le Stanghe Rosse), poi si entra nel bosco e con una serie infinita di svolte si perde quota fino ad arrivare a un bivio nei pressi del Pian dei Violini (896 m, 9 ore), dove ci si ricongiunge al sentiero 816 dell'opzione A proveniente dalla Busa di Pietena; si prosegue sempre in discesa nel bosco, passando vicino ad alcune belle cascate formate dal Torrente Stien, fino ad arrivare al bivio a quota 691 nei pressi della calchera (9.30 ore); per il percorso fatto all'andata si ritorna al punto di partenza (10 ore).
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