Descrizione
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Da Canale d'Agordo ci si porta al piccolo borgo di Soia (969 m) dove inizia il sentiero 758 (tabelle) che, dopo un breve tratto di traversata, inizia a salire a ripide svolte il pendio boscoso soprastante; in breve si giunge a un bivio poco evidente nei pressi di alcuni ruderi di una teleferica dove si prospettano due possibilità: a) si può prendere il sentiero di sinistra (indicazioni per Baita Costantini) che attraversa in lieve pendenza i pendii boscosi del Monte Celat e dopo un buon tratto incontra il buon sentiero 757 che sale da Celat di Vallada; si prosegue in salita a tornanti su quest'ultimo arrivando in breve alla Baita Costantini (1250 m circa, sulle cartine segnata anche come Casel de la Forestal), in bella posizione panoramica su Vallada Agordina; dietro la baita si prosegue sempre sul sentiero 757, ora meno marcato, che risale a ripidi tornanti un pendio di rado bosco mentre il panorama si apre verso le Cime d'Auta e la Marmolada; dopo un lungo tratto un po' monotono la traccia volge a sinistra e con un traverso in piano va a incontrare il sentiero che sale da Chioit presso un bivio poco visibile; si prosegue in salita sul nuovo sentiero per breve tratto fino a uscire sui bei pascoli di Casera Campedel (1818 m - 2.30 ore); si continua sempre in salita rientrando per un tratto nel bosco e dopo aver aggirato uno sperone boscoso si esce sul grande pianoro prativo sospeso dei Fienili Campigol che si raggiungono dopo un breve tratto di discesa (1938 m, 3 ore); bellissimo il panorama sulla Civetta e sulle montagne dell'Agordino.
b) proseguendo sul sentiero principale si giunge alla Casera di Sais (1437 m) e in salita sempre nel bosco ci si ricongiunge al percorso precedente poco prima dei Fienili Campigol.
Da Campigol si prosegue in leggera discesa su prati raggiungendo presto un bivio (1891 m, fontanella) dove si lascia a sinistra il sentiero che scende a Chioit e si prosegue in piano fino alla vicina radura in località La Busa (1891 m) dove sorgono alcuni fienili; si continua a traversare ancora per un tratto nel bosco poi si sale a tornanti su terreno malagevole fino a raggiungere un costone dove si incontra il sentiero 760 proveniente dal Cason (1968 m); seguendolo si passa sul fianco sud di Cima Pape salendo verso ovest fra macchie di vegetazione; lungo pendii erbosi disseminati di rocce si giunge un'ampia e singolare conca erbosa sotto le rocce sommitali di Cima Pape dove sogono i pochi resti di Casera Rudelefin Alta (2104 m - 4 ore).
Si prosegue in salita verso la Forcella Pape entrando in breve un circo erboso cosparso di macigni dove è facile avvistare le marmotte; presso un enorme masso si incontra un bivio con tabelle: a destra parte la traccia che raggiunge Cima Pape (vai all'itinerario), noi proseguiamo dritti lungo un sentiero che poco dopo si perde; con logico percorso si continua comunque per prato mirando a un'evidente cengia che taglia in diagonale la dirupata parete sottostante Forcella Pape; più su la traccia ricompare e dopo un ripido tratto va a imboccare la larga cengia che senza difficoltà ci permette di raggiungere l'erbosa Forcella Pape (2284 m); sull'altro versante appare il solenne e isolato circo erboso di Casera Pape, di cui si scorgono già i resti; grandioso il panorama sulle Pale di San Martino e l'Agner; in discesa per prati su scarse tracce in breve si raggiungono i ruderi (2180 m - 5 ore) dove si trova un bivio con tabelle; a sinistra parte la traccia 763 che porta a Casera Gardes, noi proseguiamo sempre sul 759, ora più evidente, che taglia in leggera discesa la parte bassa della conca; si esce dalla ripostante conca aggirando un costone e si prosegue sempre su buona traccia ma su terreno ripido e dirupato (attenzione!) sul versante meridionale dei Lastei di Pape; 500 m sotto di noi possiamo vedere la conca di Casera Malgonera; aggirato un altro costone il terreno diventa più agevole e si entra nell'ampio vallone compreso tra la Cima del Caoz e i Lastei di Pape, che si attraversa interamente in leggera discesa; dopo aver superato i resti di un recinto per pecore si punta al ben visibile ripiano prativo di Forcella del Caoz (1944 m, 6 ore), che si raggiunge dopo un altro tratto di discesa; poco sotto di noi, non visibile, c'è l'accogliente Casera dei Doff (1876 m) che si può raggiungere con breve deviazione (vai all'itinerario).
Si prosegue sempre sul sentiero 759, ora largo e ben visibile, che prima in leggera salita sui prati e poi in piano va ad aggirare la Cima del Caoz e si porta a una insellatura erbosa tra questa e la Palalada; si prosegue sempre in piano attraversando una conca erbosa sul cui fondo è possibile trovare un piccolo laghetto, poi si guadagna la cresta nel pressi della Palalada; si prosegue ora in discesa lungo l'originale nastro erboso della cresta delle Valghere, poi si scende più ripidamente lasciando per un breve tratto la cresta per scendere a un nero e ripido intaglio; si risale per qualche metro sull'opposto versante per riprendere la cresta che dopo un altro buon tratto termina all'insellatura di Forcella Cesurette dove sorge la bella Casera Campigat (1801 m, 7.30 ore) che appare solo all'ultimo momento.
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