Descrizione
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Dal rifugio Refavaie (1116 m - raggiungibile per strada asfaltata da Caoria) si prosegue brevemente per la strada forestale che, superato il parcheggio, inizia a costeggiare la riva il torrente Vanoi; la si lascia poco dopo, per imboccare sulla destra un'altra forestale che sale per la Val di Coldosč. Un centinaio di metri dopo il primo tornante si prende sulla sinistra la mulattiera contrassegnata con il segnavia 320 che inizia a risalire per splendido e fitto bosco (Bosco Laghetti) le prime pendici meridionali del Cauriol; si sale con lieve pendenza all'ombra del bosco oltrepassando vari torrentelli e pittoresche radure finchč dopo un tratto piuttosto ripido si incrocia la strada forestale che sale dalla Val Coldosč (1528 m - 0.45 ore).
Si continua a sinistra per quest'ultima che con andamento pressoché pianeggiante, transita poco sotto alla Malga Laghetti (1582 m) e mantenendosi alta sui fondo della valle omonima, guadagna lentamente quota sul versante meridionale del sempre pił vicino Cauriol; in questo tratto č superba la veduta a sud sull'imponente bastionata settentrionale di Cima d'Asta. A quota 1671 circa, presso un bivio, si abbandona la strada e si sale a destra per il sentiero n. 320 che inizia a rimontare la parte pił bassa del magnifico Costone dei Rivoni. Man mano che si sale, il bosco si dirada cedendo gradualmente spazio a radure erbose sempre pił ampie e tratti pianeggianti finchč a quota 1839 m si esce definitivamente dal bosco sui prati sottostanti al pinnacolo roccioso del Cauriol Piccolo; con uno strappo ci si porta alla selletta di quota 1920 che dą accesso alla meravigliosa Busa di Sadole; la si risale e con un ultimo tornante su terreno detritico ci si porta sull'ampia insellatura di Passo Sadole (2066 m - 2.30 ore) da cui il panorama si apre a nord sulle Dolomiti Fassane.
Seguendo le indicazioni per il Cauriol si imbocca il sentiero che dapprima attraversa in piano il ripido versante meridionale del Cauriol Piccolo poi con un duro strappo entra nella nascosta Busa della Neve; se ne attraversa in piano il fondo ghiaioso poi per traccia su ripidissimi prati si agguanta l'alta e sottile Selletta Carteri (2343 m); si incontra la traccia che sale dall'altro versante, chiamata "Via Austriaca", mentre il nostro sentiero č denominato "Via Italiana"; si sale ora a sinistra per il roccioso costone occidentale del Cauriol fra camminamenti di guerra e scuri roccioni con qualche facile passaggio d'arrampicata fino a raggiungere la cima (2494 m - 4 ore) contrassegnata da una croce di guerra; panorama indimenticabile.
Si scende per qualche minuto lungo la via di salita fino a trovare sulla sinistra una indicazione per Malga Laghetti; la traccia che scende, contrassegnata da paline con il tricolore non č un vero e proprio sentiero, si scende a larghe curve lungo il ripidissimo versante meridionale del Cauriol seguendo i resti di un trincerone scavato dagli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale per avere un accesso sicuro alla vetta; alternando tratti ben conservati ad altri crollati si aggira un costone roccioso (varie gallerie) e si scende a una conca ghiaiosa dove si trovano i resti di baraccamenti; si continua a scendere per ripidi prati fino a che a circa 2000 m di quota il terreno si fa meno ripido e si entra nel bosco; ben presto si incontrano i resti di un vero e proprio villaggio costruito dagli Alpini durante la guerra; in questo punto la segnaletica č un po' confusa e bisogna seguire con attenzione le paline tricolori; si incontrano i resti della chiesetta del VII° Reggimento Alpini (1869 m) e il sentiero si trasforma in una larga mulattiera inerbata e non molto ripida che dopo aver attraversato una strada forestale proveniente dalla Val Coldosč si porta nei pressi di Malga Laghetti e si ricongiunge con il percorso seguito all'andata; lungo la mulattiera 320 per il Bosco Laghetti si ritorna in breve a Refavaie (1116 m - 7 ore).
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