In giro per casere, da Olantreghe al Bivacco Casera Busnich

Gruppo Montuoso Bosconero
Cartina 025 Tabacco - Traccia GPS - FotoPercorso
Difficoltà E
Dislivello 1100 m
Altitudine Massima 1563 m (Bivacco Casera Busnich)
Tempo 6 ore
Lunghezza 13 km circa
Segnavia 495 - 484 e tracce senza numero
Punto di partenza Olantreghe (646 m)
Periodo Maggio 2014
Escursioni nella zona Tra Piave e Maè, l'anello di cima dell'Albero
Panorami Panorama parziale dal Bivacco Casera Busnich
Casera Busnich
Note Questo piacevole itinerario ad anello ci porta a scoprire una zona poco nota a monte di Olantreghe e Podenzoi, a nord di Longarone; partendo da Olantreghe saliremo alla bella Casera Pian dei Boi per il sentiero della Rovessa per poi traversare fino alla Casera Fason, attualmente in ristrutturazione; un tratto in discesa ci porterà alla Casera Pescòl all'interno della Riserva Naturale della Val Tovanella, dovè è facile l'incontro con i cervi; da lì con una lunga risalita arriveremo al punto culminante dell'escursione presso il Bivacco Casera Busnich, dal quale scenderemo a Podenzoi e quindi a Olantreghe.
L'itinerario non presenta nessuna difficoltà però si svolge per lunghi tratti su sentieri poco segnati ed non molto evidenti per cui è necessario avere un buon senso dell'orientamento; attenzione ai numerosi bivi non ben segnalati!
Descrizione Da Longarone si prosegue per pochi chilometri verso Pieve di Cadore fino all'abitato di Castellavazzo; si gira a sinistra in direzione Podenzoi e si sale fino a Olantreghe (646 m), dove si può parcheggiare in un ampio parcheggio presso un tornante.
Si entra nel paesino di Olantreghe e si svolta quasi subito a sinistra in via delle Scuole al termine della quale troviamo una tabella CAI con indicazioni per Casera Busnich (segnavia 495); si prosegue in salita sulla stradina acciottolata per alcuni metri, poi, dove questa termina si prende la bella mulattiera a destra (non proseguire dritti!) che sale con moderata pendenza circondata da muretti a secco; si prende quota con una serie di tornanti fino ad arrivare a un bivio in località Le Olte (850 m circa, 0.30 ore; la quota indicata sulla tabella, 770 m, è errata); si prosegue sempre sul sentiero 495 per arrivare qualche metro sopra a una strada forestale che sale da Gardona che si segue in salita per qualche centinaio di metri fino al primo tornante; presso il tornante c'è il primo importante bivio, non ci sono segnalazioni ma solo un ometto di pietre; si lascia la strada e si imbocca la mulattiera in leggera discesa che si stacca a destra proprio in prossimità del tornante; poco oltre la mulattiera si trasforma in evidente sentiero e troviamo un'indicazione per Casera Pian Dei Boi dipinta su un masso, poi si oltrepassa un impluvio e si comincia a salire attraversando la dirupata parete sottostante il Col Venturin; il sentierino si fà ardito e prende quota con alcuni stretti tornantini, mentre il panorama si apre su Longarone e sulla sottostante valle del Piave; si risale un ripido canalino e finalmente si esce su una bella zona prativa con alcuni ruderi con una bella visuale sulla Palazza e sulla Cima de Zita; con qualche altra svolta nei prati si arriva al panoramico poggio dove sorge la Casera Pian dei Boi (1262 m, 1.30 ore), mirabilmente ristrutturata.
Dalla casera si prende il sentiero che si inoltra nel bosco in direzione nord in leggera discesa; non ci sono indicazioni ma il sentiero è segnato con alcuni sbiaditi bolli rossi sugli alberi; passata la deviazione per una sorgente il sentiero torna a risalire leggermente, attraversa una radura e poi rientra in un bel bosco di faggi; la traccia si fa poco evidente ma seguendo i radi segni si esce presto dal bosco nel prato dove sorge la Casera Fason (1308 m, 1.50 ore), attualmente in ristrutturazione; la casera sorge su una spalla vicino alla cima del Col Fason e offre un bel panorama verso il gruppo del Bosconero.
Nei presso della casera una tabella ci indica il sentiero corretto che ci porterà a Casera Pescòl; si prosegue in direzione est in leggera discesa fino ad un poggio da cui possiamo vedere sotto di noi la Val Tovanella e la radura dove sorge Casera Pescòl; la traccia prosegue nel bosco poco evidente ma segnata con bolli rossi sugli alberi e ci porta a un bivio con tabella (1250 m) dove incontriamo il sentiero 495 che sale da Termine di Cadore; lo imbocchiamo a destra in discesa per arrivare in breve alla splendida radura dove sorge Casera Pescòl (1166 m, 2.30 ore); dei due stabili uno è chiuso e riservato alla Forestale, l'altro è aperto e attrezzato a bivacco; una bella fontana davanti alla Casera ci permette di ripristinare le riserve d'acqua.
Per salire verso Casera Busnich bisogna ritornare al bivio a quota 1250 e proseguire a destra sul sentiero 495 seguendo le indicazioni 'Busnich' della tabella; si risale un ripido pendio boscoso poi si percorre una valletta poco pronunciata per arrivare a una selletta in località Col sotto le pendici del Col Siron (1350 m circa); in questo tratto il sentiero è quasi scomparso quindi bisogna prestare molta attenzione ai segnavia sugli alberi, sbiaditi ma sempre presenti; si scende qualche metro e si incontra la mulattiera con segnavia 495 che sale da Olantreghe e che abbiamo abbandonato molto più in basso (1340 m circa, tabelle, la quota indicata nella tabella, 1260 m, è errata); si imbocca la mulattiera a destra (scendendo a sinistra invece è possibile rientra rapidamente a Olantreghe) e si sale nel bosco con qualche bella visuale sul Borgà e sulla sottostante Valle del Piave; si passa un breve franamento e poi si esce dal bosco nel punto più basso del grande pascolo di Casera Busnich che appare in alto su un costone erboso; si risale interamente il pascolo su tracce per arrivare finalmente alla casera (1563, 4 ore), posta in una posizione meravigliosamente panoramica.
Si prende il sentiero 484 che scende ripido in un vallone erboso sottostante alla casera, poi rientra nel bosco e si porta al promontorio del Col dei Corui (1420 m), dove si stacca una traccia che porta a Casera Fagarol e scende poi a Olantreghe; proseguiamo sempre sul sentiero 484 che scende in un vallone boscoso con scomodo tracciato fino a raggiungerne il fondo dove scorre un torrentello; lo si attraversa e si risale leggermente il versante opposto dove un tratto di corda metallica ci permette di superare in sicurezza un tratto ripido e scivoloso; segue un trato con leggeri saliscendi fino a portarsi a un costone dove il sentiero diventa mulattiera e inizia a scendere lungamente a tornanti fino a portarsi a una zona dove sorgono alcune case; la mulattiera, ora finacheggiata da muretti a secco, in breve ci porta a Podenzoi dove si incontra la strada asfaltata; la si segue in discesa fino a portarsi al punto di partenza a Olantreghe (646 m, 6 ore).


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