Note
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La catena delle Cime d'Auta è un massiccio montuoso che, partendo dalla Forca Rossa si dirige vero est fino al Cordevole, e separa la val Pettorina dalla valle del Biois; la sua cima più elevata, Cima d'Auta Orientale (2623 m) è raggiungibile attraverso la via ferrata Paolin-Piccolin, una bella ferrata di media difficoltà molto ben attrezzata; la via non è molto frequentata a causa dell'elevato dislivello solo per raggiungere l'attacco, quasi 1000 metri, ma la cima regala una meravigliosa visione su tutte le Dolomiti Agordine; la discesa avviene per la via normale sul versante settentrionale, abbastanza esposta ma parzialmente attrezzata.
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Descrizione
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Da Cencenighe Agordino (778 m) si sale verso Falcade fino ad arrivare a Celat, dove si prende la deviazione a destra verso Vallada Agordina e Forcella Lagazzon; si sale per circa 4 km fino ad arrivare ai prati di Forcella Lagazzon (1356 m); poco prima del rifugio Lagazzon si trova un bivio con tabelle dove si può parcheggiare.
Si imbocca la stradina a destra (indicazioni per Baita Colmont ma non per Baita dei Cacciatori) che sale abbastanza ripida toccando alcune baite, poi quasi in piano si inoltra nella Valle delle Perazze attraversando un ponticello; si riprende a salire fino al tornante successivo, dove si lascia la stradina che prosegue verso Baita Colmont e si prende il largo sentiero a sinistra che sale brevemente a raggiungere un costone dove si confluisce nella mulattiera 687 proveniente da Feder (1500 m, tabelle); si prosegue in salita su quest'ultima fino a un altro vicino bivio (1550 m circa, altre tabelle) dove si imbocca il sentiero a sinistra che prosegue a saliscendi nel bosco offrendo bellissimi scorci sulla sottostante Valle del Biois e sul Focobon; dopo un buon tratto il sentiero diventa più largo e scende leggermente andando a congiungersi alla mulattiera 689 che sale da Colmean nei pressi della partenza della teleferica di Baita dei Cacciatori (1600 m, 50 min circa); si riprende a salire in mezzo al bosco mentre davanti a noi appare l'imponente parete della Cima d'Auta Orientale, e dopo un buon tratto in salita si traversa per inizia a traversare a sinistra per arrivare al panoramico prato dove sorge il Rifugio Baita dei Cacciatori, aperto nei mesi estivi (1745 m, 1.20 ore).
Seguendo le indicazioni (sentiero 689) si sale il sassoso pendio dietro alla baita poi si rientra nel bosco e dopo un ripido tratto si giunge alla bella radura della Baita Giovanni Paolo I (1900 m, 1.35 ore, tabelle); si lascia il sentiero 689 che prosegue verso la Forcella di Col Becher e si prosegue su un sentiero senza numero che sale ripidamente nel bosco; ben presto si esce su terreno più aperto e il sentiero si fa ancora più ripido salendo su prati e ghiaie malagevoli; in compenso il panorama si apre su tutta la Valle del Biois e sulle Pale di San Martino mentre davanti a noi si erge imponente la Cima d'Auta; si giunge a un bivio dove lasciamo a destra il sentiero della Via Normale e proseguiamo a sinistra verso l'attacco della ferrata; si rimonta un costone erboso e si arriva finalmente alla base delle rocce che si segue per un tratto verso sinistra fino a giungere allo sbocco del canalone che scende dalla Forcella del Medil separando la Cima dell'Auta Orientale da quella Occidentale, dove si trova l'attacco (2280 m circa, 3 ore); attenzione a non sostare troppo alla base del canalone! se ci sono altri escursionisti lungo la ferrata c'è il serio rischio di caduta di sassi.
Il canalone al suo sbocco presenta un salto verticale di circa 30 m, lo si supera in sicurezza grazie a un paio di scale e una serie di gradini infissi sulla roccia; superato il salto si inizia a risalire il canalone senza particolari difficoltà seguendo le attrezzature che si tengono sulle solide rocce del lato sinistro; si supera il punto più impegnativo della ferrata, un camino verticale di circa 5 metri poi si prosegue su ripide rocce fino a raggiungere l'erbosa Forcella del Medil (2470 m, 3.45 ore); il panorama si apre ora verso l'imponente parete sud della Marmolada e più lontano verso Tofane e Antelao.
Dalla Forcella possiamo vedere il proseguimento della ferrata sulle ripide placconate alla nostra destra; si riprende a salire su facili roccette sempre aiutati dalle corde metalliche ben tese fino a raggiungere un pulpito dove appaiono due curiosi spuntoni di roccia; poi la parete si fa più compatta e con una scaletta e vari gradini si inizia a risalire direttamente una serie di ripide placche rocciose, poi si traversa a destra su una cengia; un ultimo ripido e faticoso tratto ci permette di raggiungere un'altra cengia più alta dove terminano le difficoltà; si segue la cengia verso sinistra fino a raggiungere una forcelletta tra la Cima dell'Auta Orientale e la sua anticima, dove ci si congiunge con la Via Normale che risale il versante est; si supera un'ultimo saltino attrezzato e si perviene alla panoramica vetta (2624 m, 4.30 ore).
Per la discesa si torna in breve brevemente alla forcelletta sottostante dove si incontra la Via Normale; si risale un ripido canalino attrezzato, si traversa in cengia poco sotto l'anticima e ci si affaccia al ripido versante est; si inizia a scendere su roccette e terreno erboso aiutati da alcuni spezzoni di corda metallica poi si traversa verso est su traccia migliore fino a portarsi sopra a un restringimento; lo si supera grazie a un canalino attrezzato poi con un ultimo tratto ripido su ghiaie si raggiunge un buon sentiero pianeggiante che ci porta a una forcelletta tra la Cima d'Auta e una curiosa cima di roccia vulcanica; si prosegue a saliscendi per una larga e panoramica cengia erbosa con qualche tratto esposto, poi, con un ripido tratto in discesa si raggiunge un pulpito erboso dove si incontra un bivio (2300 m circa, 5.30 ore); si lascia a destra il ripido sentiero che torna a Baita dei Cacciatori e si prosegue a sinistra lungo una cresta erbosa; alla nostra sinistra appare il piccolo Lach dei Negher (o di Franzei) sul fondo di un'ampia conca mentre davanti a noi vediamo la prosecuzione del nostro sentiero verso Forcella dei Negher; si supera un tratto roccioso attrezzato poi su buon sentiero pianeggiante si giunge in breve all'ampia e erbosa Forcella dei Negher (6 ore, 2286 m).
Si imbocca ora il sentiero 687 che scende a tornanti il pendio erboso sotto la forcella, poi, passando vicino ad alcune nicchie sulla parete rocciosa, si sposta sulla destra sugli ampi prati di Colmont in direzione della già visibile baita omonima che si raggiunge in breve (1954 m, 6.45 ore); il sentiero ora diventa strada forestale che scende lungamente nel bosco fino al primo bivio incontrato all'andata; in breve, sempre lungo la strada, si ritorna a Forcella Lagazzon (1356 m, 8 ore).
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