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Anello della Banca di Valfreda
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Note
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Grandiosa escursione riservata solo a escursionisti esperti e molto allenati; la Banca di Valfreda è la grande cengia ben visibile da Fuchiade e dalla Valfreda che taglia in diagonale la parete sud del Monte Formenton e porta alla forcella omonima; il sentiero, in alcune vecchie carte segnato con numero 678 è ormai scomparso a causa della scarsa frequentazione e richiede ottime doti di orientamento e passo sicuro per affrontare i molti tratti esposti, sia durante la salita che nella discesa per l'opposto versante; le difficoltà non superano comunque il I° grado.
Non affrontare assolumente itinerario con tempo incerto o scarsa visibilità!
L'anello regala panorami meravigliosi e spettacolari scorci sulla parete sud della Marmolada; la fatica è ben ripagata dalla selvaggia bellezza dei luoghi; nel vallone che scende dalla Forcella della Banca di Valfreda, innevato fino a tarda stagione, staziona spesso un grande branco di stambecchi per nulla intimoriti dalla presenza dei pochi escursionisti che passano di là; il percorso è interessante anche dal punto di vista storico, sono infatti numerose, soprattutto nei dintorni di Forcella Ombrettola, le testimonianze della Grande Guerra.
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Descrizione
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Da Falcade si sale verso il Passo di San Pellegrino fino a circa 2 km dal passo dove si svolta a destra seguendo le indicazioni per Baita Flora Alpina; si oltrepassa Malga Boer e si prosegue ancora brevemente fino al bivio nei pressi del Rio di Zigolè (1849 m) dove si trova un ampio parcheggio.
Dal ponte si imbocca la stradina di sinistra (indicazioni per Rifugio Fociade) che poco dopo diventa sterrata e passando per i fienili di Colcodè (1950 m) ci porta alla meravigliosa distesa prativa dove sorge il Rifugio Fociade (1982 m - 20 min).
Seguendo le indicazione per Forca Rossa si imbocca il buon sentiero 670 che aggirato l'erboso costone delle Saline porta al meraviglioso ripiano prativo del Pian de la Schita (2100 m) sovrastante la bella Valfreda; davanti a noi possiamo già vedere la Banca di Valfreda che taglia la parete sud del Formenton e il ripido ghiaione di accesso; ad un bivio si prosegue a sinistra sul sentiero 670 che risale il piano e poi prosegue lungo un valloncello erboso andando a incontrare presso l'inizio del Masarè di Valfreda una ben visibile traccia militare che taglia in orizzontale i pendii ghiaiosi del Pulpito di Fociade (2346 m - 1.15 ore); se al Pian de la Schita per errore si imbocca il sentiero 693 verso la Forca Rossa si può comunque raggiungere questo punto utilizzando la prosecuzione della traccia militare.
Si risale ora con libero percorso il Masarè di Valfreda tra grossi massi e prati mirando a una vecchia traccia che risale a tornanti il ghiaione che scende dalle pareti del monte Formenton; la si imbocca (vecchia scritta "La banca" su un masso) prendendo faticosamente quota tra ghiaie mobili; presto la traccia scompare, si sale quindi a sinistra per ghiaie e roccette (qualche segno) fino a incontrare, poco sotto la parete del Formenton, una labile traccia che si segue verso destra andando a imboccare una cengia non difficile ma molto esposta soprattutto in alcuni tratti franati e alquanto friabili; ben presto la cengia si allarga e su terreno più sicuro si giunge alla rocciosa Forcella della Banca di Valfreda (2760 m - 2.45 ore); il panorama si apre meraviglioso verso nord con la visione improvvisa della parete sud della Marmolada; in fondo al severo vallone che scende a Nord possiamo vedere la verde Valle Ombretta con il rifugio Falier.
Si prosegue ora nella stessa direzione sulla crestina rocciosa della forcella finchè un breve canalino (segni, I) permette di raggiungere le ghiaie del vallone; si scende lungamente con libero percorso per ghiaie e neve fino ad arrivare sopra a un salto roccioso che interrompe il vallone (2450 m circa); ci si sposta quindi sul lato sinistro del vallone verso due evidenti cenge parallele che permettono di superare il salto; all'imbocco della cengia superiore si trova un segno rosso però la cengia inferiore sembra decisamente più percorribile; la si percorre superando qualche esposto passaggio su lastronate umide fino ad arrivare alle ghiaie del Vallone di Ombrettola (2400 m circa - 4 ore).
Sull'altro versante del ghiaione è già visibile il sentiero 612 che sale verso il passo di Ombrettola; per raggiungerlo senza perdere troppa quota è consigliabile attraversare in orizzontale il ghiaione seguendo una traccia di camosci e rimontare il successivo pendio di erba e roccette puntando a una ben visibile caverna; raggiunta la sovrastante crestina di scende di qualche metro a attraversare un torrentello e insistendo per la susseguente fascia erbosa si arriva al sentiero (2550 m circa).
Si prosegue sull'esile sentierino che aggirata la parete del Sasso Vernale porta al ghiaione che scende dalla forcella; con un faticoso tratto su ghiaie mobili e un ultimo traverso su erba si agguanta l'alta Forcella di Ombrettola (2864 m - 5.30 ore), tra evidenti resti di opere belliche; il panorama si apre ora verso Nord verso le cime che sovrastano la Val di Fassa: Catinaccio, Sassolungo, Sella; sotto di noi possiamo vedere la Val Contrin.
Si prosegue sempre sul sentiero 612 verso il già visibile Passo delle Cirelle attraverso un alto circo ghiaioso dall'aspetto lunare; con percorso a saliscendi si traversa di poco sottocresta, poi si discende una rampa di rocce rotte e con breve risalita si raggiunge il Passo delle Cirelle (2683 m - 6.15 ore) attraverso il quale ci si riporta sul versante di Fociade; per sentiero a tornanti su ghiaie oppure per una velocissima pista di ghiaia fine si scende a un pianoro nella sottostante Val di Tas'cia; una ripida costa erbosa viene superata con una serie di tornanti poi con pendenza sempre minore si raggiungono i verdi prati di Fociade dove il giro si chiude; percorrendo a ritroso il percorso fatto all'andata si ritorna al parcheggio nei presso del ponte sul Rio di Zigolè (8 ore).
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