Descrizione
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Da Falcade o da Caviola si sale al bel paesino di Sappade dove si può lasciare l'auto nel parcheggio che si trova prima di entrare nel piccolo centro.
Entrati in paese si oltrepassa la chiesa e si prosegue sulla stradina che ben presto diventa una sassosa mulattiera che comincia a salire ripidamente il costone che scende dal Monte Vallesella; dopo aver incontrato un'altra traccia proveniente dalla frazione di Meneghina la mulattiera inizia a scendere leggermente fino a confluire sulla stradina che sale dal Rifugio Cajada; si segue la stradina per qualche minuto per poi lasciarla (proseguendo si arriverebbe in breve alla chiesetta di Iore, 1456 m) e proseguire nuovamente sul sentiero 692 che dopo un tratto di salita incontra un'altra pista forestale proveniente da Colmean per la quale si prosegue per un ripidissimo tratto; la pista ben presto termina e si prosegue su sentiero che, doppiato un costone, inizia a salire a tornanti nel bosco dove si incontra un altro sentierino proveniente da Caviola; segue un tratto ripido e un po' malagevole dopo di che si esce dal bosco e ci si porta sul panoramico filo del costone che scende dal Monte Vallesella; si prosegue ora su meraviglioso terreno erboso (traccia poco evidente) passando vicino alla sommità del Monte Vallesella e affacciandosi ai paurosi burroni delle Marmolade che scendono dal soprastante Col Becher; si continua a guadagnare quota a tornanti finchè doppiato un costone ci si affaccia al circo sottostante la Forcella di Col Becher che si raggiunge con un breve traverso (2313 m - 3 ore). Al panorama sulla Valle del Biois ora si aggiunge la meravigliosa Val Franzedas e la Marmolada.
Dal passo si prosegue sul sentiero 689 proveniente dalla Baita dei Cacciatori che attraversa con tracciato perfettamente pianeggiante la testata della Val Franzedas fino a congiungersi con la mulattiera 694 (2300 m - 3.20 ore) che da Malga Ciapela sale alla Forca Rossa; si prosegue su questa meravigliosa mulattiera che con innumerevoli e regolari tornanti ci porta in breve sulla Forca Rossa (2490 m - 4 ore); la Forca Rossa più che un passo è un pulpito sulla cresta che dal Pizzo Le Crene scende verso il Col Becher, ma è l'unico punto di passaggio tra la Val Franzedas e la Valfreda visto che i passi a quote più basse sono impraticabili a causa degli orridi burroni delle Marmolade; il panorama si apre immenso su tutto l'Agordino e sulla meravigliosa zona di prati sopra al Passo San Pellegrino.
Si scende lungo l'opposto versante per piacevoli prati cosparsi di grandi massi fino a portarsi alla meravigliosa distesa prativa del Pian de la Schita (2100 m circa); ci sono vari sentieri e tracce che scendono su questo versante, sono tutte più o meno equivalenti, l'importante è arrivare al ben visibile crocefisso (2088 m) posizionato sul punto più basso del Piano; da questo punto si continua a scendere lungo una stradina (segnavia 694) verso la sottostante Valfreda, costellata da piccole baite fino a un'ampia curva sotto il Pizzo Forca (1990 m - 5 ore; indicazioni per Malga Bosch Brusà); da questo punto si ricomincia a salire lungo la Val di Forca (segnavia 631) verso la sovrastante forcelletta; qualche metro prima della forcelletta si esce sulla destra fino a portarsi su una dorsale erbosa (2176 m - 5.30 ore) da cui si gode un panorama simile per vastità a quello della Forca Rossa; volendo ampliare ancora di più il panorama è possibile salire sul vicino Sass de la Palaza (2214 m) per facile cresta erbosa.
Si scende per prati sull'altro versante, poi si entra nel bosco e dopo un ripido tratto si arriva alla Malga Bosch Brusà (1867 m) che offre servizio di agriturismo; si continua a scendere lungo la ripidissima mulattiera di accesso alla Malga fino ad arrivare al Ponte delle Barezze (1415 m) sotto il quale si trova la cascata omonima che si può raggiungere in breve grazie a un sentiero che parte a lato del ponte; si prosegue in leggera discesa sulla strada forestale che in breve porta a Meneghina e a Sappade (7.30 ore).
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