Descrizione
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Da Casera Campigat si prende la larga mulattiera con segnavia 761 che con moderata pendenza inizia a salire con numerosi tornanti il pendio sovrastante Forcella Cesurette e si raggiunge in breve una costruzione in legno ai piedi dell'ampia conca erbosa di Campo Boaro; si attraversa tutta la bella conca erbosa in costante ma regolare salita fino ad accostare i pendii rocciosi che scendono dalle Pale dei Balconi; la mulattiera prosegue ora con tratti arditi e scavati nella roccia, aggira un ampio vallone e in leggera discesa si porta alla poco marcata insellatura del Passo Antermarucol (2334 m, ore 1.45), compresa tra il Col Alto e il Marucol; possiamo già vedere, al di là del profondo solco della sottostante Valle delle Comelle, l'ardito tracciato del sentiero delle Farangole che percorreremo più tardi; si prosegue sempre sulla bella mulattiera che in leggera salita inizia a inoltrarsi nelle infinite ondulazioni dell'altopiano delle Pale in ambiente straordinario e quasi lunare; all'improvviso, nei pressi della Busa di Collalto, la mulattiera rimasta incompiuta si trasforma per un buon tratto in sentiero, comunque sempre ben visibile; poco dopo ricompare e con percorso intelligente e poco faticoso raggiunge un crinale nei pressi delle Sponde Alte da cui si riesce finalmente a vedere l'ancora lontano Rifugio Rosetta; si scende brevemente lungo una valletta e si risale sull'altro versante fino a portarsi all'evidente bivio con il sentiero 703 che scende nella Valle delle Comelle (2550 m circa, ore 3.15; il Rifugio Rosetta da questo punto è raggiungibile in pochi minuti proseguendo sul sentiero 761); si prende a destra il sentiero 703 che per ghiaie e roccette lascia l'altopiano e scende al sottostante verdeggiante Pian dei Cantoni (2313 m) dove si incontra un altro bivio; si abbandona il sentiero 704 che scende a Gares e si prosegue a sinistra sempre sul 703 che risale per erba e roccette va a imboccare il cengione erboso sottostante i contrafforti della Cima della Vezzana, sospeso sulla sottostante e profonda Valle delle Comelle; il cengione, inizialmente largo, si restringe alquanto nei pressi dello sbocco della Valle delle Galline, e il sentierino presenta i primi tratti esposti e attrezzati; si attraversa il vallone e si perde parecchia quota per attraversare il ripidissimo pendio alla base della Cima delle Comelle (corde metallica, attenzione con terreno bagnato o ghiacciato!); passato questo tratto la cengia di allarga e dopo un buon tratto di salita si giunge a un bivio allo sbocco della ghiaiosa Val Strut (2290 m, ore 4.30) dove si incontra il sentierino che scende dalla Cima della Vezzana; si prosegue ora in salita su una banca erbosa aggirando il basamento della caratteristica guglia chiamata Torcia di Valgrande entrando così nell'ampia Val Grande; abbiamo ora terminato il lungo traverso iniziato al Pian dei Cantoni, nel quale siamo rimasti più o meno alla stessa quota e si inizia a salire la valle su sentiero molto ripido per erba e ghiaie; voltandoci indietro possiamo vedere l'altopiano, le Sponde Alte e il percorso fatto in precedenza; il sentiero continua a salire raggiungendo i ghiaioni della parte alta della valle fino a incontrare, a quota 2676 m, la traccia proveniente dalla visibile Banca delle Fede; si prosegue su ripide ghiaie fino a imboccare un ripido canalino secondario che si risale interamente (corde metalliche, scalette) e che in breve ci porta allo stretto intaglio del Passo delle Farangole (2814 m, 6 ore); il panorama si apre ora verso nord e appare il Catinaccio; si scende per l'opposto versante aiutati da corde metalliche e gradini che ci portano al circo ghiaioso sottostante la forcella; si traversa a destra per ghiaie tenendosi vicino alle rocce basali del Focobon e si risale brevemente all'intaglio della Forcella Margherita (2655 m) da cui si vede finalmente il Rifugio Mulaz; si scende per ripido canalino detritico (corda metallica) poi per ghiaie si raggiunge il vicino rifugio (2571 m - 7 ore).
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