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I prati della Talvena
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Note
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Questa lunga escursione si svolge in un ambiente meraviglioso che permete di ammirare i severi versanti settentrionali della Schiara. L'attraversamento delle praterie alpine della Talvena permette una completa immersione in un luogo di bellezza incomparabile, con una ricchezza di flora e fauna che ne fanno uno dei luoghi pių interessanti del Parco Mazionale delle Dolomiti Bellunesi.
L'escursione si svolge sempre su buoni sentieri, con un tratto un po' inerbato tra Casera de la Varetta e Casera Vescovā.
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Descrizione
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Da Belluno si segue la statale Agordina verso Agordo fino alla localitā I Pinei (486 m, piccolo parcheggio, indicazioni per Rifugio Bianchet).
Si imbocca la stradina asfaltata che si stacca sulla destra della statale e la si segue per alcuni tornanti fino a incontrare l'inizio della pista forestale del rifugio; si sale per questa con moderata pendenza sotto verticali pareti di roccia prendendo quota con qualche tornante; dopo un tratto in leggera discesa si incontra una scorciatoia segnalata che sale in maniera pių diretta dalla statale Agordina (730 m, 45 min - questa scorciatoia č utile per che non desideri scendere successivamente per la variante del Boral de la Forchetta).
La strada strada riprende ora gradualmente a salire alta sul lato destro della valle; pių su inizia una serie di numerosi tornanti che portano a incontrare una fresca sorgente (Fontana Freda, 937 m); si continua sempre sulla strada che si snoda nel bosco raggiungendo infine un colle (Sass de i Companc', 1151 m - 2 ore) dove inizia un tratto in lieve discesa nella faggeta che porta a raggiungere il fondo della valle presso un ponte sul torrente (1106 m); oltrepassato il ponte la strada torna a salire con moderata pendenza e in breve porta alla pianeggiante radura di pascolo dove sorge il Rifugio Bianchet (1245 m, 2.45 ore). Sopra di noi compare all'improvviso il versante settentrionale della Schiara con l'inconfondibile Gusela del Vescovā.
Dal rifugio si imbocca a est il sentiero 518 che sale moderatamente nel bosco da cui si esce una ventina di minuti pių avanti per attraversare l'aperto Pian de le Ortighe su cui sorgono i poveri resti della Casera della Valle (1396 m); attraversato il letto ghiaioso del torrentello che scende dalla Val di Nerville il sentiero rientra nel bosco e sale ripidamente lungo lo Scalon fino a raggiungere su terreno pių aperto un bivio a quota 1668 m (ore 4.00). A destra continua il sentiero 514 dell'Alta Via N°1 per Forcella del Marmol; si prosegue invece a sinistra sul medesimo 514.
Inizia ora un panoramico tratto in quota alla testata della Val Vescovā che porta alla bellissima conca di pascolo de la Varetta; il tratto č alle volte molto aperto ed esposto ma il sentiero, spesso intagliato nella roccia, č largo e sicuro; si giunge in breve alla Forcella de la Varetta (1704 m) da dove il sentiero 514 scende ripidamente verso il visibile Rifugio Pian de Fontana (Vai all'escursione), lo si abbandona e si piega invece a sinistra imboccando il sentiero 536 che attraversa il pascolo e porta alla giā visibile Casera de la Varetta (1709 m, 4.30 ore).
Si prende ora il poco visibile sentiero che risale la valletta erbosa dietro la casera e piegando a sinistra raggiunge un'insellatura a nord del Col dei Gai; si continua in direzione ovest lungo un vallonetto di pascolo oltre il quale si incontra un ampio vallone diviso da una costola e lo si attraversa (attenzione alle tracce) andando a raggiungere il dosso del Pian dei Grei (1923 m) che anticipa la testata della Val Vachera; vale la pena di fare una breve digressione portandosi a sud su ampi ripiani prativi fino a dominare la Val Vescovā con meravigliosa vista su Schiara e Burel; tornati sul sentiero si riprende ad attraversare in leggera discesa la testata della Val Vachera e con una breve risalita si raggiunge lo stupendo poggio dove sorge la Casera Vescovā (1862 m, 6 ore), attualmente in restauro.
Dalla casera si inizia a scendere a sud su ripido sentiero che porta in breve a un ripiano di pascolo con erba alta dove alcuni paletti segnaletico aiutano a seguire la via; si raggiunge il greto di un torrentello che forma una caratteristica forra e lo si attraversa proseguendo in quota per alcune decine di metri; poco prima che la valle precipiti verso il fondo della Val Vescovā si ripassa sull'altra sponda incontrando subito un caratteristico passaggio sotto rocce strapiombanti; il sentiero ora perde quota a serpentine su ripido terreno, poi piega a sinistra riattraversando la valle con alcuni tratti scavati scavati nella roccia e infine nel bosco porta a un bivio (1261 m) dove si stacca sulla sinistra una traccia che riporterebbe al Rifugio Bianchet; si prosegue sulla mulattiera che in breve porta al greto del Torrente Vescovā che si segue a saliscendi su sentiero dissestato fino ad arrivare al ponte di quota 1106 m lungo la pista forestale del Rifugio Bianchet (7.45 ore).
Da qui esistono 2 possibilitā: a) per chi si sentisse stanco č possibile seguire a ritroso la pista forestale fino a tornare ai Pinei; b) per chi fosse ancora in forze si consiglia la discesa per il Boral de la Forchetta lungo un sentiero quasi abbandonato: si segue la pista in discesa fino a un tornante di quota 1020 m dove si nota lo stacco di una labile traccia (freccia e lettera F su un masso); si segue la poco marcata traccia che a saliscendi porta verso il marcato intaglio della Forchetta che si raggiunge in breve (1108 m - 8.30 ore); dalla forcella, facendo attenzione agli siaditi segni (se si perde la traccia tenersi sulla parte sinistra del vallone) si divalla con estrema ripidezza lungo il boscoso Boral de la Forchetta fino a giungere alla stradina asfaltata che sale dai Pinei (605 m - nella parte bassa del Boral č possibile incontrare zecche); per questa si torna rapidamente ai Pinei (9.00 circa).
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